• Carburanti puliti: le nuove regole dell’Unione Europea

    L’Unione Europea  fa sul serio in tema di mobilità sostenibile, per questo gli Stati membri sono tenuti a garantire un quantità minima di stazioni di rifornimento in cui fare il pieno di combustibile pulito. Le nuove regole in materia di trasporto pulito prevedono delle aree di rifornimento dotate di standard comuni come la spina per “ricaricare” i mezzi di trasporto elettrici.

    Negli ultimi 10 anni sulle energie alternative sono state spese tante parole, seguite però da pochi fatti. Questo è avvenuto per 3 motivi: assenza di distributori di carburanti puliti, scarsa livello di conoscenza da parte dell’opinione pubblica, prezzi elevati dei mezzi di trasporto. Tutto ciò ha minato le basi del trasporto pulito, spingendo l’Unione Europea ad emanare una direttiva volta a fissare  un quadro normativo per determinati combustibili e ad informare i consumatori.
    L’obiettivo prioritario della direttiva è l’aumento di quello che gli inglesi chiamano “awarness” ovvero la “consapevolezza” dei consumatori. In che modo innalzare questo livello? Fornendo informazioni trasparenti ai consumatori, permettendo loro di fare un confronto dei prezzi, e fornendo informazioni sul tipo di carburanti utilizzabili attraverso i manuali standardizzati dei veicoli e le indicazioni presenti presso le stazioni di ricarica.

    Ogni Stato membro avrà i seguenti obblighi: sviluppare un quadro normativo nazionale, recependo la direttiva, e fornire ai consumatori, in modo trasparente e non discriminatorio, la collocazione geografica dei punti di ricarica.

    La direttiva fa riferimento ai seguenti combustibili:

     

    • Elettricità: Ogni Stato membro dovrà fissare degli obiettivi per creare delle stazioni di ricarica accessibili al pubblico entro il 2020, in modo tale che i mezzi di trasporto elettrici possano circolare su strade urbane e suburbane.
    •  Idrogeno: L’obiettivo della direttiva è garantire un numero adeguato di distributori accessibili al pubblico, con norme comuni, negli Stati membri che optano per le infrastrutture a idrogeno,entro la fine del 2025.
    •  Gas Naturale compresso (CNG): i veicoli alimentati a bio-metano offrono  hanno prestazioni e costi equivalenti a benzina o diesel ma in compenso producono emissioni di scarico pulite. Quindi il CNG può sostituire il diesel nei camion e nelle navi. Per facilitare la diffusione del GNL nel trasporto su strada, gli Stati membri devono garantire, con norme comuni, un livello adeguato di punti di ricarica accessibili al pubblico.
    •  Gas naturale compresso (GNL): Con la nuova direttiva, gli Stati membri devono assicurare un numero sufficiente di punti di rifornimento accessibili al pubblico entro la fine del 2025, con norme comuni, al fine di far circolare i veicoli a metano sia nelle aree urbane che sub-urbane.

     

    Questa direttiva apre la strada al futuro del trasporto pulito, passando finalmente dalle parole ai fatti. Gli Stati membri, nei prossimi anni, si adegueranno alle novità introdotte dall’UE e le compagnie di trasporti dovranno rivedere i propri standard di emissioni nocive.
    Le intenzioni della direttiva possono sembrare una strada in salita, in realtà sono solo il primo passo verso un mondo più pulito in cui ogni società di trasporto può dare il suo contributo.

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