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La storia dei Lloyd’s
Presente anche nell’enciclopedia Treccani, la storia dei Lloyd’s è parte della storia dell’umanità negli ultimi tre secoli. La loro storia è la storia delle assicurazioni e quindi è da qui che parte e dipende tutto il mercato assicurativo.
Era il 1668 quando in un piccolo Caffè sulle rive del Tamigi, frequentato da mercanti e uomini di mare, un orologiaio, Edward Bransby, raccontava di essere stato derubato di cinque orologi e, sotto suggerimento di alcuni habitué del posto, decise di pubblicare un’inserzione sulla London Gazette offrendo una ricompensa a chi gli avrebbe trovato la refurtiva. Come indirizzo diede quello di Edward Lloyd, proprietario del Caffè. Alcuni frequentatori del Caffè, ebbero poi l’idea di un aiuto reciproco in caso di disavventure come quella del signor Bransby.
Funzionava così: chiunque voleva premunirsi da un possibile danno, scriveva le sue richieste su di un foglio alla base del quale venivano apposte le firme di chi si assumeva le conseguenze del furto (o di un naufragio, visti i frequentatori del posto) per un determinato premio. Da qui il nome di underwriters (=sottoscrittori) che ancora oggi designa gli assicuratori dei Lloyd’s.
Sono lontani ormai i tempi in cui Edward Lloyd forniva carta, inchiostro e penna ai frequentatori della sua coffee-house. Nel 1771 un gruppo di avventori tra mercanti, assicuratori e mediatori istituirono il Comitato con l’aiuto di John Julius Angerstein, conosciuto ormai come “il padre dei Lloyd’s“, fu aperto nel 1774 il primo vero e proprio ufficio, composto alcune stanze del Royal Exchange. Dopo aver intensificato il traffico marittimo e superato varie crisi come ad esempio le guerre napoleoniche, i Lloyd’s ebbero finalmente il loro primo riconoscimento ufficiale con un atto del Parlamento che porta la data del 1871. È datata invece 1970 l’entrata nella società anche per donne e stranieri.
Sin da allora, sono due le categorie di persone e imprese che possono operare presso i Lloyd’s: i soci o fornitori di capitale; gli agenti, broker e altri professionisti che sostengono i soci, sottoscrivono i rischi, e rappresentano i clienti all’esterno.
Ci furono poi delle perdite registrate nei primi anni 1990 con vari disastri e cause miliardarie perse che avevano devastato le finanze di molti soci facoltosi. Ma oggi, seppur con meno soci, i Lloyd’s si sono risollevati, hanno meno membri, agenti e broker ma sono di sicuro più cauti.
Grazie a degli studi di programmazione e fattibilità, si riesce a stabilire per tempo i rischi, le possibilità di accadimento di un determinato evento, e fissare i premi. Da quando Cuthbert Heath “inventò” le polizze per furto, rapina, crediti non riscossi e così via, oggi si è arrivati ad assicurare veramente qualsiasi cosa grazie proprio ai Lloyd’s, addirittura c’è chi, come gli artisti, gli attori o i calciatori, si assicura anche le gambe, la voce e qualsiasi cosa si ritenga di dover “assicurare”.